sabato 30 gennaio 2010

Le dieci regole per essere un comedian statunitense

1) Essere ateo/ebreo/nero/ex-cattolico (non tutti assieme, sennò è un casino)

2) Iniziare il monologo dicendo “Grazie, è bellissimo essere qui!” (anche se vi esibite a Scottsdale)

3) Avere sul palco uno sgabello con sopra un bicchiere d’acqua.

4) Ricordarsi che le battute sui malati terminali non smetteranno mai di essere divertenti.

5) Alla fine di ogni frase, dire “… you know.”

6) Vestirsi con abiti scuri.

7) Citare/ricontestualizzare battute di colleghi autorevoli migliorandole (vale pure per i comedian italiani. Il criterio per stabilire l’effettiva miglioria della battuta di un collega è in base alla propria sensibilità. Quindi vale tutto.)

8) Memorizzare in modo efficiente le battute in cui si usa la tecnica della prolessi, altrimenti t'incarti.

9) Cacciare dalla giacca l’opuscolo di qualche associazione strana e commentare ironicamente i punti descritti ambiguamente.

10) Avere nel repertorio qualche battuta efficace da usare contro gli heckler.

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