giovedì 19 novembre 2009

Lavattrici (inaspettatamente : new post)

Davvero poche le volte in cui mi sono emozionato vedendo un film.
I film sono qualcosa di artefatto, costruito a tavolino, finto … come potrebbero mai emozionarmi ?

(Un film, eh. Nikki Benz e Shyla Stylez me lo fanno rizzare anche se più finte di un 2 euro con sopra Tardelli che urla)

(no, aspetta, alla fine i film mi emozionano. Sono emozioni anche la noia, il disgusto, il voler mandare a fanculo il regista, no ? Tutti parlano sempre di “ emozionarsi ” come se le uniche emozioni esistenti fossero l’allegria, la tristezza, urlare come Tardelli durante un threesome con Nikki Benz e Shyla Stylez.)

Il fatto è che, sin dall’ infanzia, i film non me l’ hanno mai contata giusta. Erano popolati da coglioni che non ne azzeccavano mai una (oppure l'azzeccavano fin troppo, elaborando piani perfetti in pochi secondi) e da tizi che non si esprimevano mai con inflessioni dialettali e che avevano sempre la risposta giusta al momento giusto. Parlavano sempre senza incespicarsi, usavano a strafottere il verbo “fottere”, mangiavano sempre nei fast-food e non cacavano quasi mai. E tutti avevano un matrimonio fallito alle spalle. E i neri erano integrati nella società.

Parlavano con i bianchi, facevano battute su quanto fossero tuttora discriminati, avevano anche incarichi di responsabilità. Dalle mie parti gli unici neri che c’erano li mandavano a fanculo quando provavano a venderti gli accendini mentre eri fermo al semaforo.

Per far convergere degnamente le due cose l’unica sarebbe stata aspettare che Spike Lee venisse a bussarmi al finestrino dell’evangelion mentre aspetto il verde tentando di vendermi dei fazzoletti.
E mandarlo a fanculo per i suoi film.

“E’ tutto finto” pensavo, sin da poppante. Quindi non mi spaventavo vedendo gli horror, non mi facevo seghe mentali vedendo sci-fi, non mi facevo seghe vedendo le commedie erotiche all’ italiana (sentivo solo un piccolo sussulto nelle mutande e pensavo “Ehi, stai fermo, sto cercando di annoiarmi.”)

C’era però una cosa che non capivo : il sangue. Cazzo, il sangue sembrava vero. Come faranno a usare del sangue in un film? Non è illegale? Chiesi a Mia Madre.

matman4 (versione 1.0) “Mamma, come fanno a usare il sangue nei film?“
Mia Madre “Usano salsa di pomodoro”

Mmm … ok, plausibile. Poi pensavo “Naaa … e dai, si vede che non è pomodoro. Mi ha risposto così per togliermi di torno … oppure è davvero convinta che sia pomodoro. Magari nei vecchi film usavano il pomodoro, ora useranno dei coloranti o che so io. Fatto sta che i vestiti degli attori si macchiano. Cazzo, sai quanti vestiti sporchi da un liquido simile al sangue si accumulano, in ogni film in cui ammazzano qualcuno? E non l’hanno ancora inventato un liquido che non sporchi le camicie, sono sicuro. Sui set dei film devono esserci un casino di lavatrici.“

In pratica immaginavo che dietro al set di qualsiasi film ambientato in un qualsiasi posto (le strade di Los Angeles, la foresta amazzonica, la Saturno degli anni ’70) ci fosse una fila di lavatrici, attaccate una all’altra, che lavoravano a pieno regime per poter permettere agli attori di reindossare i vestiti sporchi di simil-sangue.

Erano dei pezzi di merda, quelli dei film, che nei titoli di coda non ringraziavano mai le lavatrici. Che se il film era stato realizzato, era anche grazie a loro. E loro non potevano mica ribellarsi o rivolgersi a un sindacato. Mi emozionavo soltanto quando, all’ interno di un film, compariva una lavatrice.

“Oh, finalmente! Hanno girato ‘sta scena nel bagno di un appartamento! Un po’ di gloria alle lavatrici! Bravi!“

Dopodichè “Aspetta un attimo. Scommetto che quella è una lavatrice attrice. Non è lei a pulire gli indumenti degli attori. E’ solo un oggetto di scena. Le vere lavatrici sono dietro al set a sgobbare, a far girare vorticosamente i cestelli e il successo va a ‘sta lavatrice attrice che non ha fatto un cazzo. Che pezzi di merda, quelli dei film.“

Quindi immaginavo l’odio che intercorreva tra le lavatrici lavoratrici e quelle che presenziavano nei film.

“Magari c’è pure la lavatrice che lavora dietro al set, poi fa carriera e finisce nel film dimenticandosi delle vecchie amiche. Oppure una lavatrice che fa il doppio lavoro, è dietro al set che lava e poi sta pure nei film. Oppure lavatrici attrici che, per copione, devono lavare ma in realtà non stanno lavando un bel nulla perché non ci sono vestiti in quel cestello. E se ci sono non sono sporchi di simil-sangue. Oppure sono sporchi di simil-sangue e l’ attore che nel film è stato ferito li sta lavando. Oppure su quei vestiti c’è del sangue vero, l’ attore nella vita reale è un omicida a cui piace indossare i vestiti delle sue vittime e per non essere troppo sospetto approfitta delle lavatrici presenti sul set per depistare. Potrebbe usare le lavatrici presenti dietro al set, ma preferisce usare quelle sul set, così nelle scene in cui deve lavare qualche vestito, piazza nel cestello anche i vestiti delle sue vittime e trovandosi davanti ad altri attori, al regista, al fotografo di scena e tutti gli altri è meno sospetto. E approfitta della lavatrice attrice (o lavatrice lavoratrice-attrice), ‘sto bastardo. Oppure l’ attore è complice inconsapevole dell’aiuto regista omicida che gli ha passato i vestiti di scena tra cui quelli sporchi di sangue vero che …“

E via così. Ecco a cosa pensavo, mentre voi guardavate ammirati La storia infinita.

Tutto ciò solo per dire che, tutt’ora, quando vedo una lavatrice in un film sono contento, ho un piccolo sussulto. Certo, ce l’ho anche quando vedo la serie Mr Big Dick’s Hot Chicks New con Nikki Benz e Shyla Stylez che fanno le difficili, ma quello è un altro discorso.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

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